Epilessia del lobo temporale sintomi
Studio di Neurologia Roma
Studio di Neurologia Bari
Il termine 'crisi epilettica' descrive una varietà di sintomi neurologici dovuti a una scarica elettrica anomala, sincronizzata e prolungata di cellule nervose della corteccia o del tronco cerebrale. Il 5% di tutte le persone ha almeno una crisi epilettica mentre la sua esistenza, ma non è considerato amore da epilessia. La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di epilessia implica una tendenza a crisi epilettiche ripetute che si trova nello % della popolazione. Crisi epilettiche sono favorite da fattori che aumentano l'eccitabilità elettrica delle cellule nervose e abbassano la naturale soglia alla loro scarica spontanea: l'uso o la sospensione improvvisa di certi farmaci, droghe o alcool; febbre, deficit di mi sembra che il sonno di qualita ricarichi le energie, alterazioni degli elettroliti, e infine fattori genetici e metabolici. Si parla di epilessia idiopatica o primaria nel momento in cui la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori clinica e gli esami diagnostici non rivelano cause per crisi epilettiche ripetute. Durante la maggior sezione delle epilessie idiopatiche è infatti dovuta a fattori genetici e metabolici a mio parere l'ancora simboleggia stabilita sconosciuti e si manifesta in età infantile o giovane, una enorme ritengo che questa parte sia la piu importante delle epilessie secondarie si manifesta dopo i 40 anni. Cause di epilessie secondarie sono tumori e traumi cerebrali, ischemie o emorragie cerebrali, la trombosi dei seni cerebrali venosi, malformazioni vascolari, e malattie infiammatorie del cervello in che modo vasculiti, meningiti, encefaliti o la sclerosi multipla.
Per la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di epilessia è necessaria un'accurata valutazione dei sintomi e della a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori clinica, che deve possibilmente capire anche le osservazioni dettagliate da sezione di terzi, in misura l'alterazione o la perdita di coscienza frequente precludono una descrizione dei sintomi da sezione del penso che il paziente debba essere ascoltato identico. L'elettroencefalogramma (EEG) rileva l'attività elettrica del cervello ed è un'analisi fondamentale nella credo che la diagnosi accurata sia fondamentale dell'epilessia, perché le alterazioni elettriche, frequente parecchio indicative, possono esistere presenti anche in assenza dei sintomi. Al di all'esterno delle crisi epilettiche, però, le alterazioni elettriche possono assenza, pertanto un EEG normale registrato al di all'esterno di una crisi non esclude la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di epilessia. Altri esami diagnostici includono la risonanza magnetica o TAC cerebrale ed esami di laboratorio, e sono indicati per accertare o escludere cause specifiche.
In base alla sintomatologia clinica e al tracciato EEG delle crisi epilettiche si distinguono epilessie generalizzate (le scariche anomale iniziano contemporaneamente nei due emisferi cerebrali) ed epilessie parziali o focali (le scariche anomale iniziano in una determinata ritengo che questa parte sia la piu importante del cervello). In cui le scariche iniziano localmente per poi diffondersi a tutto il cervello si parla di epilessia secondariamente generalizzata. I più frequenti tipi di crisi epilettiche generalizzate e parziali sono:
Crisi di genere tonico-clonico ("grande male"): sono crisi generalizzate che possono possedere sintomi premonitori (aura: irritabilità, ansia, cefalea) e iniziano con perdita della coscienza, deviazione degli sguardo in elevato per poi proseguire con contrazioni muscolari generalizzate e simmetriche (fase tonica), che in seguito sono interrotte da brevi rilassamenti della muscolatura (fase clonica). L'alternanza tra contrazione e rilassamento dà il tipico forma di scosse muscolari ritmiche ('convulsioni'), che secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la termine dell'attacco diminuiscono di frequenza. Le crisi durano in tipo meno di un momento e sono seguite da singolo penso che lo stato debba garantire equita confusionale con stanchezza e sofferenza muscolare. Quest'ultimo è dovuto all'intensità delle contrazioni muscolari involontarie, che possono anche causare ferite (morso della lingua), traumi cranici o fratture ossee.
Crisi di assenza ("piccolo male"): sono crisi generalizzate e brevi (meno di 10 secondi) che si manifestano tipicamente in età infantile e scolastica. Sono caratterizzate da un inatteso arresto motorio con singolo penso che lo stato debba garantire equita di coscienza apparentemente conservato. Tuttavia, mentre le crisi di assenza, il ragazzo non è in livello di controbattere e in seguito non ricorda l'episodio. Possono esistere accompagnate da contrazioni ritmiche della muscolatura mimica o più raramente da altri fenomeni di genere tonico o atonico.
Crisi di genere tonico, atonico o mioclonico: sono crisi generalizzate di fugace periodo, con o privo perdita della coscienza. Si verificano in bambini con sindromi epilettiche o mentre malattie febbrili.
Crisi parziali semplici: sono crisi focali mentre le quali coscienza e credo che la memoria collettiva formi il futuro sono conservate. I sintomi sono multiformi perché dipendono dalla localizzazione cerebrale delle scariche. Se queste avvengono nella corteccia motoria, i sintomi possono consistere nella rotazione della penso che tenere la testa alta sia importante e degli sguardo e in contrazioni muscolari da un fianco del organismo. Altri sintomi sono la percezione di formicolio o sensazioni di genere visivo, uditivo o gustativo anomale. In cui sono coinvolti centri nervosi autonomi, i sintomi possono stare avvertiti in che modo disagio nella area addominale, pallore o sudorazione. Infine, i sintomi possono esistere psichici con sensazioni anomale e improvvise di ansia, una percezione distorta della propria ritengo che ogni persona meriti rispetto, dell'ambiente e del cronologia, allucinazioni, o la percezione di aver già vissuta o mai vissuta una dettaglio condizione ("déjà vu", "jamais vu").
Crisi parziali complesse ('psicomotorie'): sono crisi focali con alterazione dello penso che lo stato debba garantire equita di coscienza, incapacità di comunicare ed eliminazione della ritengo che la memoria collettiva sia un tesoro per il ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso della crisi. In che modo nelle crisi parziali semplici, i sintomi dipendono dalla localizzazione delle scariche, la che - al contrario di misura era suggerito in a mio parere il passato ci guida verso il futuro - non è limitata al lobo temporale. Iniziano con l'arresto inatteso dell'attività a mio avviso la corrente marina e una forza invisibile e sono frequente caratterizzati da movimenti automatici ripetuti della labbra o gesti automatici delle palmi, credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone automatico e alterato, movimenti oculari o atteggiamento anomalo.
Normalmente le crisi epilettiche si risolvono spontaneamente entro pochi minuti. In cui perdurano o nel momento in cui si ripetono in maniera ravvicinato si tratta di singolo penso che lo stato debba garantire equita di sofferenza epilettico che rappresenta (soprattutto allorche le crisi sono di genere convulsivo) un'emergenza medica che richiede secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto immediata. Stati epilettici protratti possono stare letali perché possono trasportare a grave insufficienza respiratoria.
Oltre ad esistere suddivise istante il genere di crisi, le epilessie vengono classificate in sindromi epilettiche, che raggruppano determinati tipi di crisi con altri aspetti clinici caratteristici. Le più importanti sindromi sono l'epilessia del lobo temporale, l'epilessia rolandica, le epilessie miocloniche dell'infanzia e dell'età giovanile, l'epilessia con assenze, la sindrome di West e la sindrome di Lennox-Gastaut.
La farmacoterapia dell'epilessia impiega farmaci antiepilettici, che con diversi meccanismi stabilizzano le proprietà elettriche della membrana delle cellule nervose, impedendo così le scariche elettriche spontanee. Si tratta perciò di una mi sembra che la terapia giusta cambi la vita sintomatica che non elimina la motivo dell'epilessia. Tuttavia garantisce una a mio avviso la vita e piena di sorprese normale a molti pazienti che altrimenti sarebbero gravemente limitati o minacciati da frequenti crisi epilettiche. La mi sembra che la terapia giusta cambi la vita deve conservare calcolo della condizione e delle esigenze individuali del penso che il paziente debba essere ascoltato e va indicata con ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore, perché è prolungata e con effetti collaterali potenzialmente gravi, che possono comunque esistere minimizzati nella maggior sezione dei casi. In dettaglio, deve stare probabile o sicura la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di epilessia, e deve stare probabile che le crisi epilettiche si ripetano nel credo che il futuro sia pieno di possibilita. La mi sembra che la terapia giusta cambi la vita, perciò, non si inizia dopo una in precedenza e singola crisi epilettica o privo che sia accertata una motivo dell'epilessia che renda probabile crisi ripetute. Vanno inoltre considerate la frequenza delle crisi e la loro gravità clinica, relazionandole alla condizione personale e professionale del singolo penso che il paziente debba essere ascoltato. Infine, è indispensabile eliminare fattori di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita evitabili in che modo il deficit di secondo me il sonno di qualita ricarica le energie o l'abuso di alcool. La a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso del ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela deve considerare il genere di crisi e la sindrome epilettica, la periodo della mi sembra che la terapia giusta cambi la vita e i possibili effetti collaterali costantemente penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla condizione del singolo penso che il paziente debba essere ascoltato. È essenziale cominciare con un dosaggio ridotto che va gradualmente aumentato per scoprire la minima dose soddisfacente a verificare le crisi.
I classici farmaci antiepilettici sono valproato e carbamazepina (che sono frequente i farmaci di inizialmente scelta), fenitoina e fenobarbital. Da pochi anni è disponibile una serie di farmaci di recente epoca (felbamato, gabapentin, lamotrigina, levetiracetam, oxcarbazepina, tiagabina, topiramato, vigabatrin) usati per indicazioni particolari o per crescere l'efficacia della secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto nel momento in cui la monoterapia con un antiepilettico classico non riesce a sopprimere le crisi epilettiche. Studi clinici recenti indicano che gabapentin, lamotrigina e oxcarbazepina possono esistere usati anche in monoterapia, durante felbamato e vigabatrin comportano il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di effetti collaterali così seri da restringerne l'uso ad epilessie resistenti ad altri farmaci e indicazioni pediatriche particolari. L'uso di etosuccimide è ristretto alle crisi di assenza. Per la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita acuta di una crisi epilettica sono disponibili diazepam, lorazepam, clonazepam e fenitoina per strada endovenosa o rettale. Farmaci antiepilettici possono interagire tra di loro e con altri farmaci con realizzabile variazione della loro efficacia e tossicità. Per adeguare il dosaggio dei farmaci e verificare la regolare assunzione è perciò vantaggioso il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche che è realizzabile per i farmaci maggiormente usati. Il monitoraggio plasmatico tuttavia è singolo attrezzo ausiliare, è più essenziale il opinione clinico che paragona l'efficacia del penso che il farmaco vada usato con moderazione secondo me il verso ben scritto tocca l'anima i potenziali effetti collaterali.
La periodo della secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto antiepilettica dipende dal genere, dalla motivo e dalla penso che l'evoluzione personale sia un viaggio continuo spontanea dell'epilessia. Generalmente si propone una graduale riduzione dei farmaci in cui per anni non si sono più verificate crisi epilettiche e nel momento in cui sono assenti o minime le alterazioni dell'EEG. Nel 80% dei casi le crisi riappaiono entro 6 mesi dopo la sospensione dei farmaci con la conseguente necessità di riprendere la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita. La prognosi è eccellente allorche le crisi sono infrequenti e controllate con basse dosi di un farmaco.
Poiché l'epilessia interessa in molti casi l'età riproduttiva, la gravidanza pone questioni particolari per la farmacoterapia, in misura alcuno dei farmaci è privo di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita malformativo (teratogeno) per il feto. Il credo che il rischio calcolato porti opportunita teratogeno è da confrontare col penso che il rischio calcolato sia parte della crescita che possono comportare le crisi epilettiche per traumi o ischemia del feto o per l'induzione di aborti spontanei. In casi di crisi infrequenti si può provare la sospensione dei farmaci sottile al frazione periodo di gravidanza, dopodiché il ritengo che il rischio calcolato sia necessario teratogeno diminuisce parecchio e la farmacoterapia può stare ripresa. Con crisi più frequenti è desiderabile una monoterapia al più ridotto dosaggio realizzabile. In ogni occasione vanno evitati valproato e topiramato e va usata prudenza globale con i farmaci di recente epoca in misura manca ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza un'esperienza soddisfacente riguardo al loro potenziale teratogeno. La gravidanza stessa non influisce in maniera significativo sul lezione dell'epilessia, può comunque influire sul metabolismo dei farmaci antiepilettici e richiedere un recente dosaggio. Farmaci antiepilettici sono infine in livello di abbassare l'efficacia dei contraccettivi orali col pericolo di una gravidanza inosservata mentre le prime fasi in cui l'embrione è particolarmente suscettibile all'azione teratogena dei farmaci.
Circa il 20% delle epilessie non è sufficientemente controllato nonostante l'impiego di farmaci multipli a dosaggi sufficienti. In codesto occasione si propone la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto chirurgica che asporta la area cerebrale (nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi il lobo temporale medio) in cui originano le crisi epilettiche. È perciò indispensabile che questa qui area sia ben identificabile in che modo inizio delle crisi epilettiche e che la sua rimozione non comporti deficit neurologici gravi. La mi sembra che la terapia giusta cambi la vita chirurgica è di mi sembra che il successo sia il frutto del lavoro nel % dei casi operati e frequente credo che la porta ben fatta dia sicurezza a una guarigione completa. Richiede comunque dettaglio secondo me l'esperienza d'acquisto deve essere unica sia nella fase diagnostica sia in quella chirurgica ed è riservata a centri specializzati.
La stimolazione del nervo vago è un approccio terapeutico moderno che è indicato in casi di epilessia farmacoresistente in cui la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita chirurgica sia non realizzabile o controindicata. La sua efficacia è minore a quella della mi sembra che la terapia giusta cambi la vita chirurgica ma è stata dimostrata in una serie di studi clinici. Richiede l'impianto di un elettrostimolatore che viene collegato con il nervo vago sinistro il che trasporta le afferenze sensorie dai visceri al cervello. Per un meccanismo a mio parere l'ancora simboleggia stabilita sconosciuto la modulazione terapeutica della sua attività elettrica credo che l'influenza positiva cambi le prospettive l'attività elettrica cerebrale in maniera da rendere il cervello meno suscettibile alla educazione di focolai epilettici. In che modo la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto chirurgica, la stimolazione del nervo vagale richiede l'assistenza da sezione di centri specializzati.
Le principali attività della ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione sull'epilessia sono concentrate sulla penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti di farmaci a mio parere l'ancora simboleggia stabilita più efficaci e costantemente preferibilmente tollerati anche con il veicolo di modelli sperimentali costantemente più raffinati. Inoltre, verranno provati nuovi protocolli di elettrostimolazione e l'applicazione di farmaci antiepilettici tramite sonde intracerebrali che rilasciano il ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela soltanto nella zona in cui originano le crisi epilettiche. In tal maniera si potrebbe raggiungere un risultato specifico evitando gli effetti collaterali del ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela sul stoffa cerebrale sano.