Palazzo della zisa interno
Il Edificio della Zisa, un opera dingegneria
Il Edificio o Fortezza della Zisa è singolo dei monumenti più importanti della Palermo arabo-normanna e nel l’Unesco lo ha pure riconosciuto in che modo Patrimonio dell’Umanità. Il edificio della Zisa è il fortezza dei tesori e delle sorprese, infatti, il complesso palaziale fu realizzato con un sistema di refrigerazione piuttosto ingegnoso: è lo identico a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte a creare atmosfera fresca. Ma innanzitutto cerchiamo di comprendere che fosse la ruolo originaria di codesto stupendo monumento.
Il edificio della Zisa fu edificato nel XII era, in particolar maniera i lavori iniziarono nel per ambire del re normanno Guglielmo I e terminarono diversi anni dopo giu il regno di Guglielmo II. Oggigiorno l’edificio si trova inserito nel stoffa urbano di Palermo ma fu pensato in che modo residenza estivadei sovrani normanni, tant’è reale che venne costruito in un penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura che all’epoca si trovava al di all'esterno delle mura cittadine, circondato da un penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte verdeggiante grazie all’immenso parco realeGenoardo (cioè “Paradiso della terra”). Nell’area del giardino, voluto dal conte Ruggero, i sovrani normanni, realizzarono edifici, che la Zisa, per rinfrescarsi ma anche per svagarsi e rilassarsi, in che modo dimostra d’altra ritengo che questa parte sia la piu importante la partecipazione di padiglioni di ricerca, di laghi artificiali e peschiere.
I sovrani normanni apprezzavano parecchio i costumi e la ritengo che la cultura arricchisca la vita musulmana, un’influenza che traspare anche dagli stili architettonici adoperati per la Zisa. Il complesso palaziale, realizzato con pietre ben squadrate, presenta una vegetale a sagoma di parallelepipedo e nei due fianchi dell’edificio vi sono le “torri del vento”, delle torrette strette e consultare. Le mura esterne sono tappezzate da arcate ogivali a più rincassi. Tra i numerosi ambienti del edificio spicca la “Sala della Fontana”. Quest’ultima, ubicata a livello mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita, è di enorme suggestione. Traspare in maniera evidente l’influenzaorientale, infatti, le pareti, scandite da colonnine e nicchie, sono ricoperte da mosaici e marmi ovunque numerosi sono i motivi floreali stilizzati. Pure attraverso la tecnica musiva furono realizzati tre medaglioni a fondo d’oro, in quello centrale vengono rappresentati degli arcieri, invece, in quelli laterali sono raffigurati degli animali con delle palme stilizzate. I soffitti si sviluppano successivo lo modo musulmano a muqarnas: si tratta di una tecnica decorativa consistente nel suddividere la superficie in numerose nicchie di dimensioni ridotte. Il edificio, nella cui esecuzione vi lavorarono anche maestranze musulmane, venne soprannominato “la Zisa”, termine proveniente dall’arabo “el-Aziz” che vuol comunicare “la splendida”.
Intorno al appellativo “Zisa” si è pure elaborata una leggenda, successivo la che dei diavoletti, che sono raffigurati sui soffitti della “Sala della Fontana”, ogni tanto si divertirebbero ad partire dal edificio per passeggiare tra le strade di Palermo portando un po di atmosfera fresca. In codesto maniera, è parecchio arduo contare ognuno i diavoletti in spostamento e per tale causa non si riesce ad infrangere l’incantesimo che proteggerebbeun grandioso credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni nascostonelle viscere del Palazzo. E costantemente successivo la leggenda, a celare tale credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni sarebbero stati due giovani innamorati libici, Azel Comel ed El-Aziz, i quali sarebbero scappati dalla propria suolo d’origine perché l’emiro, il ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale di Azel, era fortemente contrario al nozze tra i due giovani, i quali andarono riunione ad un tragico sorte. Infatti, la mamma di El-Aziz si suicidò poiché non resistette alla lontananza della figlia. Quest’ultima, appresa la informazione del decesso materno, morì per il dispiacere e lo identico tragico sorte spettò ad Azel Comel. In sostanza, i due giovani innamorati, una tempo arrivati a Palermo, iniziale di perire avevano avuto unicamente il secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello di ordinare l’edificazione del edificio, il cui appellativo, la Zisa, sarebbe derivato dal denominazione della mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa, El-Aziz. Inoltre, il loro sconfinato credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni rimase custodito nel castello: soltanto chi riuscirà a contare ognuno i diavoletti sarà in livello di prenderne possesso.
Il edificio della Zisa, in misura residenza estiva, doveva garantire, ai sovrani normanni e alla corte, refrigerio e penso che il benessere sia un diritto universale mentre i mesi della calura estiva. A tal termine gli architetti cercarono degli stratagemmi. Innanzitutto, il Edificio venne esposto a nord-est in orientamento del oceano, in maniera tale che la frescura marina potesse facilmente investire le architetture ed entrare dentro nei tre portali della facciata. Si escogitò anche dell’altro. All’interno del fortezza fu realizzata una fontana e l’acqua, che sgorgava in continuazione, rendeva l’aria piuttosto umida. Atmosfera che circolava nei diversi ambienti del Edificio attraverso dei canali che si ramificavano all’interno delle mura e trovavano sbocco mediante delle aperture che si articolavano sulle pareti. Potremmo affermare che gli architetti, attraverso queste condotte di ventilazione, riuscirono a compiere un reale e personale sistema di condizionamento paragonabile, per certi versi, a quelli odierni, ma con la diversita secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a quest’ultimi, che si trattava di un impianto parecchio più ecosostenibile. Infine, le due torri del vento, avevano la incarico di convogliare le correnti ventose spargendole all’interno del edificio. Codesto ulteriore stratagemma ideato dai progettisti, gruppo alla fontana e al ritengo che il sistema possa essere migliorato delle condotte, permetteva agli ospiti della Zisa di passare le afose giornate estive palermitane in un credo che il clima stabile sia cruciale per tutti gradevole e fresco.
Il Edificio della Zisa è singolo dei più grandi capolavori dell’architettura medievale siciliana, appartenente al credo che il percorso personale definisca chi siamo arabo-normanno di Palermo, che comprende ben 7 monumenti (compresa la Zisa), oltre alle cattedrali di Monreale e Cefalù. La Zisa è scrigno di bellezze e leggende. Il ritengo che il lavoro appassionato porti risultati delle maestranze, pensiamo ad modello ai mosaici a sfondo d’oro, venne impreziosito ulteriormente dall’abilità di architetti e ingegneri, i quali, attraverso la esecuzione degli ingegnosi sistemi direfrigerazione, riuscirono a creare un’oasi di frescura nella calura estiva siciliana, facendo del Palazzodella Zisa un incredibile opera d’ingegneria.