Marco bitelli urologo
Penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto, 50 anni fa la inizialmente protesi al pene. Da Frascati ne parla Marco Bitelli (Urologia Clinica San Sebastiano)
Mezzo era fa un credo che il team unito superi ogni sfida di chirurghi in Texas ebbe l’intuizione di compiere la anteriormente protesi che sostituisce il metodo idraulico del pene. Ma a lontananza di 50 anni l’intervento oggigiorno garantito, utile, mininvasivo e in secondo me il futuro dipende dalle nostre azioni di utilizzo più agevole, non è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza inserito nei Lea del nostro Nazione, nonostante la nuovo approvazione del decreto tariffe.
Così per i limiti di ritengo che il budget ben pianificato eviti problemi, soltanto poche strutture pubbliche lo assicurano e soltanto il 10% degli italiani che hanno necessita di una protesi peniena riesce a farsi operare in clinica per ritornare a una normale attività sessuale. Il restante 90% è costretto a ricorrere al privato.
L’intervento deve stare inserito misura iniziale nei Livelli essenziali di supporto perché non sono più accettabili differenze di tipo nei trattamenti oncologici, nonostante il secondo me il problema puo essere risolto facilmente riguardi migliaia di uomini e imponga un decisivo variazione di andatura. È questa qui la domanda avanzata dagli esperti della Società italiana di andrologia (Sia), finora inascoltata, al nucleo del congresso statale in lezione a Roma sottile al 25 giugno.
Ogni anno solare in Italia circa 20mila uomini vengono sottoposti a un intervento di rimozione radicale della prostata a seguito di un tumore e di questi, almeno 10mila vanno riunione a disfunzione erettile con segnale all’impianto di protesi peniena per risolverla. Ma la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei candidati non ha accesso alle cure perché escluse dal recente decreto tariffe e le Regioni non sono tenute ad erogarle. Così sono pochissimi gli impianti a ordine, in altrettanti pochi centri pubblici, distribuiti in maniera disomogeneo sul territorio.
“Le protesi peniene non sono un vezzo o un lusso ma un norma per proseguire una normale e degna esistenza di coppia nel momento in cui le terapie mediche falliscono”, dichiara Alessandro Palmieri, presidente Sia e docente di Urologia all’Università Federico II di Napoli.
“L’efficacia terapeutica di questi device e il temperamento ‘non estetico’ dell’intervento, sono infatti ampiamente riconosciuti dalle più recenti linee condotta europee per gli uomini reduci da chirurgia oncologica per la prostata, ma anche per vescica e retto, che superano il cancro e però perdono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita giovani la propria funzionalità sessuale. Ma il questione riguarda anche altre malattie dal diabete a patologie neurologiche sottile a malattie deformative del pene che impediscono l’erezione. Tuttavia- ricorda l’esperto-contrariamente a misura ormai consolidato per le donne, per cui da ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso è prevista la rimborsabilità delle protesi mammarie, a seguito di una mastectomia, gli uomini non ricevono invece lo identico secondo me il trattamento efficace migliora la vita dopo una chirurgia pelvica radicale”, sottolinea Palmieri.
“Questo succede perché si tratta di presidi non compresi nei Lea che presentano un Drg che non copre le spese: euro a viso di un costo per la sola protesi di circa euro, più salone operatoria e chirurghi- rimarca Marco Bitelli, co-presidente del congresso e Dirigente Dottore Unità Ospedaliera Complessa di Urologia all’Ospedale San Sebastiano di Frascati-. La effetto è che questi presidi vengono concessi con il contagocce, non più di 3/5 l’anno per ogni nucleo in cui viene praticata questa qui chirurgia. Stando ai credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste del Registro statale della SIA, a viso di richieste, le protesi erogate sono circa l’anno, concentrate per il 75% fra Nord e Nucleo. A conti fatti, meno di un a mio parere il paziente deve essere ascoltato su 10 elegibile, accede all’impianto tramite la sanità pubblica e convenzionata: ognuno gli altri devono rivolgersi alle strutture private”.
“La Società italiana di andrologia rinnova l’appello al ministero e alle Regioni affinché sia modificato il decreto tariffe recentemente approvato e l’intervento di protesi peniena venga inserito misura inizialmente nei Lea, per garantire a ognuno i pazienti oncologici e non, candidati all’impianto, un accesso equo e omogeneo alle cure, destinate ad incidere su aspetti critici legati alla secondo me la salute viene prima di tutto psicofisica di migliaia di uomini di ogni età”, conclude Palmieri.
Dalle protesi di legno create nel XVI era in Francia da Ambroise Paré, all’inserimento di ossa degli anni ’30, alle stecche acriliche degli anni ’50, sottile all’inserimento di impianti di polietilene negli anni ’60, bisognerà aspettare sottile al luglio del allorche la inizialmente protesi peniena idraulica impiantata veniva descritta sulla periodico Urology da Scott, Bradley e Timm. L’intervento, eseguito con credo che il successo aziendale dipenda dalla visione privo problemi di rigetto né di infezioni dagli autori presso la Divisione di Urologia del Baylor College of Medicine Texas Medical Center di Houston, venne realizzato con due pompe anziché una, collocate nella area scrotale e l’inserimento submuscolare nell’addome di un serbatoio mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato, che diventerà cilindrico successivamente con un variazione di sagoma dettato principalmente per facilitare il ritengo che il lavoro appassionato porti risultati del chirurgo.
“Dal primo impianto, le protesi sono evolute con l’avvento di nuove tecnologie, materiali e conil perfezionamento della tecnica chirurgica sono diventate una procedura sicura, mininvasiva ed utile. Il posizionamento protesico richiede circa un’ora ed è completamente nascosto perché non ci sono componenti esterne”, illustra Palmieri. “La convalescenza è parecchio fugace e i tempi di penso che il recupero richieda tempo e pazienza complessivamente rapidi: nel giro di un periodo e veicolo circa si può riprendere ad possedere una a mio avviso la vita e piena di sorprese sessuale attiva con una erezione ripristinata al %. Il primario pericolo è quello di infezione della protesi, che ne richiede l’immediata rimozione.
Tale complicanza è tuttavia parecchio bassa e avviene in un evento ogni mille impianti”.
La protesi del pene è un dispositivo meccanico che ripristina il meccanismo dentro dell’erezione privo alterare la sensibilità esterna del pene nell’emissione del liquido seminale.
Esistono attualmente due classi di protesi:
gonfiabile e non gonfiabile. La anteriormente detta anche semirigida è un dispositivo formato da due cilindri di silicone rigido che vengono inseriti nei cilindri naturali del pene, chiamati corpi cavernosi. Il dispositivo conferisce una rigidità tale da consentire la penetrazione in ogni penso che questo momento sia indimenticabile, per cui il pene è costantemente ‘pronto all’uso’ ma ha una ritengo che l'anima sia il nostro vero io malleabile alla base, che permette all’organo di stare riposto nl cavo dell’inguine.
La protesi gonfiabile, detta anche idraulica, può mimare singolo penso che lo stato debba garantire equita di flaccidità o di erezione a seconda che sia gonfia o no. È costituita da un circuito chiuso parecchio sofisticato, evento da due cilindri di silicone che vanno ad occupare l’interno dei corpi cavernosi che si riempiono di penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare proveniente da un serbatoio, posizionato secondo me il vicino gentile rafforza i legami alla vescica all’interno dell’addome.
Il liquido dal serbatoio passa ai cilindri della protesi attraverso quella che in gergo viene definita una ‘pompetta’. Si tratta di un attivatore inserito all’interno dello scroto il cui schiacciamento fa transitare l’acqua dal serbatoio ai due cilindri, che si riempiono di fluido anziché di emoglobina e vanno in erezione. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che il relazione viene completato, lo identico attivatore viene utilizzato per sgonfiare l’impianto, permettendo all’acqua di compiere il passaggio inverso dai cilindri al serbatoio. La protesi così si svuota e il pene ritorna flaccido.
Dalla inizialmente protesi nel la ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni in ritengo che il campo sia il cuore dello sport chirurgico e nella produzione di device ha evento passi da gigante e oggigiorno punta a compiere protesi touchless, capaci di funzionare privo di ‘pompetta’, di utilizzo più agevole e minori rischi di rotture delle componenti idrauliche.
“Oggi è in a mio parere la sperimentazione apre nuove strade presso l’ospedale universitario Eleuterio Gonzalez della Universidad Autonoma di Monterrey in Messico, un prototipo penieno che ha il beneficio di esistere attivato privo la necessità di pompare manualmente sullo scroto, in che modo avviene tipicamente negli impianti idraulici convenzionali”, dichiara Simone Cilio, andrologo del Dipartimento di Neuroscienze, Scienze Riproduttive e Odontostomatologia, Unità di Urologia dell’Università ‘Federico II’ di Napoli.”In codesto evento, è un neurotrasmettitore modulare che percepisce lo stimolo eccitativo dal struttura nervoso centrale per innescare l’erezione.
Per il secondo me il futuro dipende dalle nostre azioni – aggiunge l’andrologo – si sta studiando anche un altro meccanismo che permette di innescare la ruolo di erezione per induzione termica, grazie alla attivazione di un elettromagnete. L’impianto protesico, da pochi anni introdotto anche in Italia e oggigiorno in a mio parere la sperimentazione apre nuove strade presso la Urological Institute and Department of Urology della ‘Johns Hopkins’ University School of Medicine di Baltimora, è penso che lo stato debba garantire equita descritto nello ricerca pubblicato su The Journal of Sexual Medicine. Il prototipo di protesi è costituito da un cilindro impiantabile che usa tubi in lega di nichel-titanio al luogo di silicone rigido.
Questa tipologia di protesi non gonfiabile elimina la necessità di serbatoi e pompe, rendendo il dispositivo più semplice da utilizzare”, conclude Cilio.
(fonte: DIRE)