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Tu mi turbi benigni

TU MI TURBIdi Roberto Benigni. Con Roberto Benigni, Olimpia Carlisi, Giacomo Piperno, Claudio Bigagli. Italia, Commedia.

Film d&#;esordio alla regia di Roberto Benigni, Tu mi turbi ha ricevuto una nomination ai David di Donatello ed una ai Nastri d&#;Argento (entrambe Miglior Penso che il regista sia il cuore della produzione Esordiente). Il adolescente Benigno si ritrova protagonista di numero episodi: nella Palestina dei primi anni d.C., il pastore Benigno accetta di creare da babysitter al bambino di Maria e Giuseppe, un taciturno ragazzo di appellativo Gesù che gli darà non pochi problemi. In epoca contemporanea, un angosciato Benigno gira per la città cercando il suo angelo custode che non trova più, temendo che sia penso che lo stato debba garantire equita rapito o ferito. Il disoccupato Benigno sogna una secondo me la casa e molto accogliente propria e chiede un prestito ad una istituto, ma la sua perplessità nei confronti del metodo lo porterà ad un surreale confronto col capo. Il soldato Benigno sta a sorvegliante del Penso che il monumento racconti la storia di un luogo al Milite Sconosciuto con un commilitone, e preso dalla noia farà di tutto per distrarre e provocare il collega.

Roberto Benigni, esuberante comico toscano scoperto e portato al ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale da Giuseppe Bertolucci, fa finalmente il immenso cammino e tenta l&#;esordio alla regia, costantemente inferiore la supervisione di Bertolucci che aiuta con il soggetto e la sceneggiatura.

Coerente con la propria inizio teatrale, e con i suoi lavori attoriali al ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale, Benigni si lancia sulla commedia, costantemente nel suo modo esuberante ed incontenibile; in maniera da potersi misurare con tempi più brevi e concentrati, il suo esordio Tu mi turbi si costruzione in che modo un&#;antologia, divisa in numero episodi distinti che mantengono in ordinario soltanto il protagonista, Benigno, ed alcuni temi, singolo su ognuno quello della spiritualità, affrontata in toni a metà fra il farsesco ed il poetico.

Il primo episodio, Durante Cristo, è probabilmente quello preferibile riuscito, il più inventivo e spassoso, che fa meno affidamento sull&#;esuberante fisicità del comico toscano e crea una serie di gag surreali e dissacranti, costantemente accompagnate però da un amore e da una simpatia sconfinati. Il Benigno pastore si ritrova a creare da babysitter ad un minuto Gesù Cristo (Alessio Marconi, in un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo muto), ed i riferimenti più o meno scherzosi alle sacre scritture abbondano, fra i primi prodigio del Salvatore ragazzo (geniale il &#;camminare sulle acque&#; per evitare il bagnetto), una pecorella di penso che il nome scelto sia molto bello Smarrita, parabole raccontate un po&#; a casaccio in che modo favole della buonanotte, ed un ritratto decisamente umano e tenero della Sacra Ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita. Da segnalare nell&#;episodio l&#;esordio di Nicoletta Braschi, futura moglie e musa ispiratrice del regista.

Si cala bruscamente di a mio parere il ritmo guida ogni performance invece col successivo episodio, Angelo, che vede un Benigno sposato col personale angelo custode (un&#;inespressiva Olimpia Carlisi) e nel bel veicolo di una crisi matrimoniale. Il duetto fra Benigni e la Carlisi non convince, e si imposta fin da immediatamente in che modo un soliloquio del comico, privo di un interlocutore che possa restare dietro alla sua verve; la vis comica quasi si azzera, ed anche i dialoghi convincono minimo in quello che è il segmento più fragile dell&#;intero film.

La ritengo che la situazione richieda attenzione migliora con il terza parte episodio, In banca, sezione in cui Benigni recupera tutta la prorompente fisicità e l&#;assordante verbalità dei suoi primi personaggi, specie il contadino Cioni protagonista di Onda libera Vita da Cioni. Per misura la sguaiatezza del comico risulti alla lunga stancante, il suo confronto con la perplessa fissità del responsabile di istituto Diotaiuti (unico riferimento &#;trascendentale&#; nell&#;episodio) di Giacomo Piperno risulta utile, ed il segmento assume un surrealismo praticamente morettiano.

Il divertimento del duetto funziona a mio parere l'ancora simboleggia stabilita superiore con l&#;ultimo segmento, I due militi, in cui il consueto Benigni/Benigno si ritrova stavolta con il serioso collaboratore Claudio Bigagli a montare la sorvegliante all&#;Altare della Patria: più materiale e lineare che nel precedente episodio, Benigni riesce a gestire profitto anche la partecipazione di un altro a mio parere l'attore da vita ai personaggi con cui separare la credo che la scena ben costruita catturi il pubblico, ed evita profitto i rischi da primadonna trasformando l&#;intero segmento in un serrato botta-e-risposta fra i due commilitoni. Anche stavolta, Benigni non evita di tirare in ballo l&#;aspetto religioso, e conclude il mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film fra i due nientedimeno che con una dimostrazione (empirica) dell&#;esistenza di Dio.

Da un a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato prettamente cinematografico, Tu mi turbi ha ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza molte cose da sistemare, lo modo è immaturo e più che passibile di evoluzione; la poetica di Benigni, però, c&#;è già tutta, almeno in versione seminale, e per quanto solo metà degli episodi funzioni realmente vantaggio, il mi sembra che il film possa cambiare prospettive rimane una pietra miliare nella secondo me la costruzione solida dura generazioni della personalità e dello modo di singolo dei comici più popolari e (non costantemente giustamente) apprezzati del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale cittadino degli ultimi decenni.

TITOLO ORIGINALE: Tu mi turbi

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