Quando muore un coniuge chi eredita
Chi sono gli eredi in cui non c’è il testamento
Il codice civile prevede una mi sembra che la disciplina costruisca il successo parecchio dettagliata per stabilire a chi spetta leredità alla fine di una essere umano. Il legislatore ha previsto due diverse ipotesi. La in precedenza è quella in cui il defunto non ha lasciato disposizioni di finale volontà. Oggigiorno si tratta di unipotesi piuttosto abituale, informazione che molte persone non ritengono indispensabile creare testamento, essendo soddisfatti della regolamento di legge.
In mancanza di un testamento leredità spetta normalmente al coniuge e ai figli del defunto. Se il defunto ha un soltanto discendente, leredità viene divisa a metà tra codesto e il coniuge. Se invece i figli sono due o più, a questi spettano complessivamente i due terzi del patrimonio ereditario, da separare tra loro, e al coniuge rimane un terzo.
Solo se il defunto non aveva figli, oltre al coniuge hanno norma a una quota di eredità anche i fratelli e i genitori (se questi sono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita in vita). In ogni evento al coniuge spettano i due terzi del patrimonio ereditario. In cui il coniuge concorre con i fratelli del defunto, a questi va dunque un terza parte delleredità. Lo identico accade nel momento in cui il coniuge concorre con i genitori del defunto. Se invece, gruppo al coniuge, sopravvivono al defunto sia genitori che fratelli, questi si dividono per capi la quota di eredità a loro spettante (che è costantemente, complessivamente, di un terzo), ma ai genitori spetta almeno un frazione delleredità, quindi ai fratelli rimane ben scarsamente. In mancanza di figli e del coniuge, leredità è divisa tra genitori e fratelli del defunto. La divisione si fa costantemente per capi, ma ai genitori è riservata almeno la metà delleredità.
Ricordiamo anche che nel momento in cui i figli o i fratelli del defunto sono premorti altrimenti rinunziano alleredità, subentrano nei loro diritti i rispettivi discendenti, in virtù della cosiddetta rappresentazione. In codesto occasione l’eredità si divide per stirpi, cioè si attribuiscono le quote che spetterebbero ai soggetti premorti o rinunzianti, e queste vengono a loro tempo divise tra i rispettivi discendenti. Per modello, se il defunto (celibe e privo figli) aveva due fratelli, di cui singolo premorto che aveva due figli, l’eredità va per metà al gemello ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza vivente e per metà viene divisa tra i nipoti (i figli del germano premorto), che avranno dunque un frazione ciascuno. In mancanza di coniuge, discendenti, ascendenti e fratelli o loro discendenti, lintera eredità spetta ai più prossimi tra gli altri parenti entro il sesto livello. Mancando anche questi, leredità è devoluta allo Stato.